L’Export italiano e gli strumenti di sostegno pubblici

Sono pienamente cosciente che le esportazioni siano, in questo momento, un ambito particolarmente rilevante per il sistema imprenditoriale italiano. A fronte di una domanda interna ancora asfittica, poco mossa, gli imprenditori devono guardare fuori dai confini nazionali per garantire stabilità e, magari, la crescita dell’azienda che guidano. In questo panorama è necessario barcamenarsi tra le opportunità che il mercato e la finanza propongono, agendo con rapidità, Intraprendenza, equilibrio e intenti ben definiti e chiari. Le istituzioni cercano di dare una mano, sbandierano la volontà di affiancare e sostenere sempre più le imprese sui mercati esteri, ma le risorse sono alquanto carenti benché gli strumenti messi in campo siano, ritengo, ben congegnati e focalizzati. Certamente si può sempre migliorare, soprattutto sul versante degli stanziamenti, dello snellimento delle procedure, dell’affiancamento sempre più spinto alle aziende, della attività di apertura e espansione dei mercati.
Far Crescere l’Export grazie agli Incentivi è possibile, ecco come
Intendo iniziare, da questo spazio, un percorso illustrativo delle misure più significative a favore del nostro export messe a punto dalle autorità italiane, in primis, per poi guardare agli strumenti comunitari esistenti. Non voglio sostituirmi alle dettagliate pagine web dedicate dai vari Ministeri o Enti per informare e pubblicizzare gli incentivi, il modo di accedervi e cosi via; intendo stringatamente sottolineare, a mio avviso, gli aspetti salienti e peculiari di ognuno di essi. Occorreranno diversi articoli per completare l’illustrazione degli incentivi più interessanti, ma, credo ne valga la pena.
Quest’oggi prendo in considerazione la possibilità di accedere a finanziamenti agevolati finalizzati a sostenere progetti mirati alla penetrazione commerciale in paesi extra-UE. In buona sostanza bisogna prevedere di aprire all’estero strutture fisiche, stabili, organizzate, che siano show room, uffici di rappresentanza, negozi, corner, con l’obiettivo principale di promuovere e vendere i beni ed i servizi a marchio italiano.

Benefici e Cifre per Finanziare l’Export
I benefici sono innumerevoli e vanno da un tasso pari al 10% di quello di riferimento per il prestito che si ottiene fino al 100% del valore dell’investimento, ai due anni di preammortamento assegnati, alla possibilità di inserire tra le voci dell’investimento dal costo dell’affitto dei locali al costo del personale e delle scorte di prodotti, all’importo molto alto del finanziamento che può arrivare a €. 2.500.000.
Bisogna ricordare che l’investimento minimo è di €. 50.000 e massimo di €. 2.500.000 e che non può superare il 25% del fatturato dell’ultimo biennio dell’azienda; assume un rilievo importante per la valutazione della pratica lo scoring che verrà assegnato all’impresa richiedente, quindi, le aziende che intendono affacciarsi sui mercati internazionali devono essere consolidate ed affidabili al momento della presentazione della domanda.
Ultima informazione necessaria : il soggetto a cui rivolgersi per formulare la domanda di finanziamento è la SIMEST S.p.A. – GRUPPO CDP e lo strumento agevolativo da cercare è “ Programmi di inserimento sui mercati extra UE “.
Nel prossimo articolo continuerò con l’illustrazione di altre misure per il sostegno dell’export.
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