Pmi Mercati Internazionali: come Finanziare la Crescita all’Estero

PMI Italiana e Mercati Esteri: Finanziamenti
Il sistema produttivo italiano, fatto per lo più di medie, piccole e piccolissime imprese, dove non difficilmente si trovano eccellenze e leader a livello mondiale, ha in questi ultimi anni affrontato la stringente ed acuta crisi economica e finanziaria attraverso la sua capacità di essere molto flessibile, innovativo e capace di presentarsi sui mercati internazionali dove ha aumentato la sua fetta di mercato. Sono state proprio le esportazioni ed il loro aumento sensibile a permettere alle imprese di reggere l’urto della riduzione dei consumi interni : secondo i dati rilevati dall’ISTAT nel 2017 l’export è in crescita rispetto al 2016 del 7,4% in valore e del 3,1% in volume. L’avanzo commerciale è pari a 47,5 miliardi di Euro, il valore più alto mai registrato dal 1991.
Benché i numeri siano, quindi, molto interessanti e importanti per l’economia italiana, si rileva che ancora molto esiguo è il ricorso agli strumenti di finanziamento pubblico esistenti e gestiti da una struttura, anch’essa pubblica, che riunisce sotto una unica veste la SIMEST e SACE.
Strumenti Finanziari: Quali Opportunità
Prima di offrire un quadro generale degli strumenti finanziari e di approfondirne uno da me scelto, voglio premettere quanto segue. La costituzione del sistema produttivo italiano è fatto, come già accennato, da una miriade di aziende, di dimensioni prevalentemente piccole, che se da un lato rappresenta un punto di forza non riscontrabile in altri paesi, dall’altro comporta una scarsa capitalizzazione delle imprese e una mancanza di adeguate organizzazioni o strutture aziendali che possano consentire di utilizzare al meglio le possibilità che lo stato comunque offre. Al contrario di quanto avviene in altri paesi, es. la Francia dove funzionari ministeriali convocano le aziende per offrire loro gratuitamente la consulenza per l’istruttoria delle domande di contributo, in Italia tutto è lasciato alla capacità di iniziativa degli imprenditori. Va da se che solo alcuni, in virtù di qualità personali o di conoscenze appropriate/consulenti, riescono ad approcciare il mondo dei contributi pubblici che, tra l’altro, ancora sconta la diffidenza che aleggia intorno ad essi per innumerevoli motivi che non sto qui a riportare. Pertanto, l’invito a chi ci legge è quello di acquisire le informazioni con spirito costruttivo e positivo e di cercare i consulenti giusti per utilizzare al meglio i prodotti di sostegno esistenti.
Rapidamente vi riporto, solo per titolo, i finanziamenti gestiti dalla SIMEST/SACE : Finanziamento per i programmi di penetrazione commerciale in paesi extra UE, Finanziamenti per studi di fattibilità e assistenza tecnica, Finanziamenti agevolati per le PMI esportatrici, Finanziamenti agevolati per le PMI per partecipare a fiere, mostre ed eventi internazionali, Credito all’esportazione, Fondo di Venture capital, Partecipazione del capitale di imprese della UE, Assicurazione del credito sull’esportazione, Finanziamento del credito sull’esportazione, etc.
Lo strumento che voglio dettagliarvi è il finanziamento agevolato per le Piccole e Medie Imprese che vogliono sviluppare un programma di inserimento sui mercati extra UE, cioè in gran parte degli stati che non fanno parte dell’Unione Europea. Il finanziamento riguarda gli investimenti volti all’apertura di strutture fisse, uffici di rappresentanza, negozi, corner, show room; può coprire il 100% dell’investimento, fino ad un massimo di €. 2.500.000,00 ad un tasso agevolato del 10% di quello di riferimento vigente al momento della stipula del contratto di finanziamento e con due anni di preammortamento. Evidentemente esistono una serie di condizioni, prima fra tutte che la società di capitali o la ditta abbia depositato gli ultimi tre bilanci in utile, che devono essere verificate prima di iniziare concretamente l’iter per la presentazione della domanda di finanziamento.
Contenuto Sponsorizzato.
Voglio infine indicarvi quali sono le spese che sono ritenute ammissibili al fine della richiesta del finanziamento. Sono le spese di funzionamento della struttura estera ( affitto, allestimento, gestione, personale in loco, etc. ), le scorte di magazzino, le spese per la partecipazione a fiere e mostre, le spese per la pubblicità. Inoltre è riconosciuta una spesa forfettaria del 30% sul totale delle spese ammesse a finanziamento.
Spero di aver fatto cosa utile e gradita a voi lettori dandovi queste prime informazioni sui contributi che in qualche modo lo Stato è pronto ad erogare. I soldi in questo caso non mancano, bisogna solo andarli a prendere con tenacia e forza di volontà.
Se Volete Saperne di Più e Valutare il Contributo più adatto a voi, compilate il form qui sotto
Tags internazionalizzare
- Previous MALATTIE A TRASMISSIONE SESSUALE: PAPILLOMA E CLAMIDIA
- Next Bonus Pubblicità: Se Investi sulla Stampa online hai diritto al Credito d’Imposta
Leggi anche...
Sorry - Comments are closed